Osserviamo più da vicino la MINDFULNESS

Personalmente mi sono avvicinata molto alla Mindfulness, non solo per poterne beneficiare a livello lavorativo con i miei pazienti, ma perché su di me in prima persona ne ho sentito gli effetti positivi. La Mindfulness ci aiuta a rapportarci in modo consapevole ad ogni nostra esperienza, a ridurre gli stati di sofferenza e aiuta la persona ad operare un cambiamento personale positivo nella propria vita.

E’ un processo psicologico che può modificare le nostre risposte alle situazioni e alle difficoltà della vita. La mindfulness è la capacità di essere pienamente coscienti e consapevoli momento per momento: la persona ascolta e osserva le proprie emozioni, le proprie sensazioni fisiche e i propri pensieri, accettandoli così come sono, senza giudicarli, senza cercare di modificarli né bloccarli. La Mindfulness è caratterizzata da due componenti strettamente interconnesse fra loro: l’abilità di dirigere l’attenzione al momento presente, e l’attitudine con cui lo si fa, fatta da curiosità, apertura e accettazione. Queste componenti permettono alla persona di essere mindful, significa sapersi relazionare in maniera consapevole e non giudicante alle proprie esperienze – con consapevolezza, accoglienza e accettazione -.

Che cos’è la Mindfulness e come si usa in psicoterapia

Una definizione chiara ci viene fornita da Jon Kabat-Zinn – Professore Emerito di Medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society presso la University of Massachusetts Medical School -.

“la Mindfulness come consapevolezza che emerge prestando attenzione, intenzionalmente, nel momento presente, e in modo non giudicante, al presentarsi dell’esperienza momento dopo momento […]. Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”.

Il concetto di Mindfulness deriva dagli insegnamenti di origine orientale come il Buddismo (Vipassanā), lo Zen e la meditazione Yoga, inseriti in un contesto occidentale, validato scientificamente e utilizzato anche in ambito ospedaliero. Il primo a sperimentare l’applicazione clinica della mindfulness è stato proprio Jon Kabat-Zinn, che alla fine degli anni ‘70 aveva elaborato, presso la “Stress Reduction Clinic” dell’University on Massachusetts Medical Center, il protocollo Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR), per la riduzione dello stress. A partire dalla sua esperienza si sono sviluppati vari percorsi di integrazione tra Mindfulness e i modelli e le tecniche della [Terapia Cognitivo – comportamentale]; sono stati elaborati diversi protocolli terapeutici, in alcuni dei quali la mindfulness costituisce il nucleo essenziale, mentre in altri viene incorporata come componente importante della psicoterapia. Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è sviluppata molto su questi argomenti, troviamo così interventi strutturati e ricerche basate sulla Mindfulness, per trattare un’ampia gamma di disturbi mentali e fisici; trial clinici randomizzati a sostegno di questi interventi, e rassegne di meta analisi di questi studi.

Cosa ci insegna la Mindfulness

Gli esercizi di Mindfulness ci insegnano a riconoscere i pensieri, i giudizi che la nostra mente produce costantemente e a ritornare gentilmente alla consapevolezza della nostra esperienza del momento. Riuscire a prestare attenzione alle nostre esperienze interne promuove un aumento della consapevolezza, produce e rinforza risposte comportamentali più flessibili, efficaci e guidate dagli scopi personali. Le abilità di mindfulness ci aiutano da un lato, a non lasciarci coinvolgere in abitudini di rimuginazione mentale, dall’altro a non reagire impulsivamente.

I benefici della Mindfulness riguardano le capacità cognitive ed emotive, ricerche hanno evidenziato come vi sia un miglioramento nella risoluzione di problemi e nei processi di attenzione. Attraverso tecniche specifiche si è osservato un cambiamento dell’attività cerebrale in chi pratica costantemente Mindfullness.

Non è facile rendere a parole a cosa ci si riferisca con il termine Mindfulness perché si tratta di un’esperienza vissuta, che va provata di persona.

Per concludere vorrei sottolineare cosa NON è la Mindfulness:

● Non è una fuga dalla realtà: bensì il contrario, ovvero essere profondamente radicati nella realtà;

● Non è una forma di trance: la mente mindful è caratterizzata da presenza psicofisica, lucidità e chiarezza;

●Non è una condizione “mistica” o extrasensoriale: è invece ancorata al presente, al qui ora, al proprio corpo, ai propri pensieri, emozioni e sensazioni reali;

●Non è una pratica religiosa: varie religioni promuovono la presenza mentale e la meditazione, ma la Mindfulness in sè non è una pratica religiosa, ma un processo studiato in ambito scientifico e validato.

Per scoprire cos’è la Minfulness è necessario sperimentare l’esperienza in prima persona: capire di cosa si tratta a parole è come voler spiegare il sapore di un frutto esotico a uno che non lo ha mai mangiato. L’unico modo certo per comprendere è assaggiare, fare esperienza in prima persona.


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